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R's blog.

Ci sono silenzi che raccontano più delle parole.
Alcune storie non finiscono perché l’amore manca. Finiscono perché la vita decide di muoversi in assi paralleli, e ciò che un tempo sembrava un punto di incontro diventa un confine invisibile.

Ho camminato tra assenze e spigoli, cercando appigli dove potevo, coltivando presenze che mi hanno tenuto in vita. Non erano sostituti, né tradimenti: erano respiri rubati al vuoto, ombre che si sono fatte luce. E quella luce è diventata parte del cammino.

Lei ha scelto il fuoco, la rapidità, il bruciare tutto per sentirsi di nuovo al centro del mondo. Io… io ho imparato a misurare i passi, a trattenere l’urgenza, a cercare equilibrio tra ciò che resta e ciò che non tornerà.

Non c’è odio. Non c’è rimpianto che valga più della verità delle mani che stringono, dei ricordi che custodisco, dei figli che respirano ancora tra noi. Solo la consapevolezza che certe distanze non si colmano con un gesto, ma con il tempo – e che a volte il tempo stesso sceglie di scorrere altrove.